Felice Piacenza (1843-1938)
1862: Subentra alla guida del lanificio contribuendo a risanare il bilancio dell’azienda dopo la grave crisi finanziaria del 1856.
1867-1868: Compie un anno di studio nel centro industriale belga di Verviers, qui entra in una fabbrica per studiare i nuovi modelli di fabbricazione e una migliore e più produttiva organizzazione dei reparti, studia un nuovo ciclo integrato per la produzione. In questa occasione si convince della profonda arretratezza dell’Italia rispetto ai concorrenti europei e comprende che per superare questo divario sia necessario soprattutto modificare il sistema produttivo, a partire da una nuova organizzazione delle funzioni dei singoli dipendenti e dei singoli reparti.
1884: Felice comprende i capi operai agli utili aziendali e concepisce una nuova organizzazione produttiva di stampo inglese. Da questo momento il mercato si estende a tutto il territorio nazionale, raggiunge alcune nazioni europee, compresa la Francia e si spinge a diversi stati del Sud America.
1890: Da questa data e sino alla fine della sua vita Felice Piacenza apporta al parco della Burcina alcune trasformazioni radicali. Egli ridisegna il parco secondo il gusto inglese. Felice crea la valle dei rododendri, piante di origini himalayane acquistate in Francia e in Belgio, particolarmente ammirate nel loro mese di fioritura, maggio, riuscendo a costruire qui un paesaggio con straordinari squarci scenografici.
1898: Felice fa costruire, su progetto di Galileo Ferraris, un impianto idroelettrico al Favaro che dà luce e forza al lanificio ma anche al comune di Pollone, è tra i primi impianti in Italia.
1901: Felice idea e fonda la Lega Industriale Biellese, di cui diviene il primo presidente. In questo ruolo dimostra, a giudizio di Valerio Castronovo, un volto meno oltranzista e più dialogante rispetto alle rivendicazioni operaie, convinto che solo dal dialogo tra capitale e forza lavoro sarebbe potuta avanzare l’intera industria laniera.
1902: Viene nominato, nella prima tornata di nomine, Cavaliere del Lavoro.
1907: Viene nominato Commendatore della Corona.
1911: Apre lo stabilimento di Torino.
1911: Fa costruire, interamente a proprie spese, il Lanificio Scuola di Biella destinato alla formazione qualificata dei futuri operai specializzati.
1920: Affianca i figli nella direzione dell’azienda.
1934: Pubblica il libro Pollone nella sua vita locale storia del comune dalla sue origini.
1938: Muore a Pollone.